Telescopio per astrofotografia, quale scegliere.

Telescopio per astrofotografia, quale scegliere.

Quando utilizziamo una macchina fotografica per fare una normale fotografia, possiamo scegliere l’ingrandimento che meglio si adatta ciò che stiamo riprendendo passando da riprese grandangolari (ad esempio 20mm di focale) fino a quelle a maggiore ingrandimento (ad esempio 200mm di focale). Tale facilità di scelta non è invece possibile in astrofotografia in quanto, a causa dei particolari schemi ottici dei telescopi e della particolare tipologia di oggetti da riprendere, la focale di ripresa (quindi l’ingrandimento) è fissa e può essere variata con accessori aggiuntivi (come riduttori di focale o lenti di Barlow) ma comunque con alcuni limiti.

Ad esempio, a parte alcune costose soluzioni a volte usate solo dei professionisti, un telescopio ottimo per registrare immagini di pianeti o della Luna difficilmente potrà essere usato a corta focale per fotografare gli oggetti deboli (e viceversa). Per questa ragione, quando dobbiamo scegliere un telescopio per astrofotografia, è necessario prima di tutto capire se abbiamo una preferenza (preferiamo fotografare pianeti o nebulose?) o se vogliamo uno strumento il più universale possibile.

 

Il telescopio migliore potrebbe non essere quello più potente ma quello che userete più spesso: scoprite qual’è il telescopio per astrofotografia più adatto a voi.

 

Anche se per registrare le prime immagini di qualsiasi oggetto dell’Universo è possibile utilizzare anche una normale reflex digitale (collegata nel modo corretto ad un telescopio), per ottenere risultati di elevata qualità si utilizzano tecniche di cattura diverse e quindi sono consigliati telescopi di diverse caratteristiche. L’astrofotografia viene infatti divisa in due principali categorie:

  1. Fotografia planetaria (pianeti, Luna, Sole): si registrano immagini ad elevato ingrandimento in quanto questi soggetti (il disco di un pianeta o un dettaglio della superficie lunare) hanno dimensione apparente molto piccola.
  2. Fotografia del profondo cielo (galassie, nebulose o ammassi stellari): visto che questi oggetti sono molto deboli, è importante che la quantità di luce raccolta sia la più elevata possibile quindi si registrano immagini con lunghi tempi di posa (diversi minuti, anche ore).

  Vediamo quindi come si riprendono i diversi oggetti e quali sono i telescopi consigliati per farlo.

I telescopi consigliati per la ripresa di pianeti, Luna e Sole ad elevato ingrandimento

Questi oggetti sono generalmente luminosi e, per ottenere ottime immagini, è necessario ingrandire molto l’immagine per registrare i più piccoli dettagli possibili (ad esempio le piccole formazioni nuvolose su Giove, la calotta polare di Marte o una sottile rima lunare). Qui la tecnica consiste nell’usare con il telescopio le cosiddette camere planetarie con cui registrare un video nel computer: questo video verrà scomposto in tante immagini e appositi softwares per astrofotografia (come Registax o AutoStakkert!) selezioneranno le immagini migliori (quelle meno affette da turbolenza atmosferica), le medieranno (per ridurre il rumore) e ci consentiranno di applicare speciali filtri (per migliorare il contrasto).

Per riprendere alle meglio pianeti, Luna e Sole è preferibile scegliere un telescopio di grande diametro in quanto consente di generare elevati ingrandimenti e quindi ci consente di registrare dettagli più piccoli. Inoltre sono preferibili strumenti a focale lunga in quanto, aggiungendo una camera planetaria, rende più semplice raggiungere ingrandimenti elevati (solitamente si inserisce nel focheggiatore del telescopio, prima della camera, una apposita lente di Barlow che aumenta la focale del telescopio, è meglio superare i 2000mm di focale di ripresa). Tra i vari telescopi, sono adatti i telescopi Maksutov-Cassegrain che offrono un campo piano non elevato ma un contrasto molto alto al centro del campo (dove ci interessa visto che un pianeta apparirà sempre piccolo rispetto all’intero campo mostrato dal telescopio). Per queste riprese vanno molto bene anche i telescopi Schmidt-Cassegrain in quanto offrono una ottima qualità ottica e facilità d’uso (sono semplici da collimare) ad un prezzo ancora contenuto.

 

Telescopio per astrofotografia planetaria e lunare: Celestron C9.25 Schmidt-Cassegrain con focheggiatore robotico ESATTO 2".
Telescopio per astrofotografia planetaria e lunare: Celestron C9.25 Schmidt-Cassegrain con focheggiatore robotico ESATTO 2″.

 

I telescopi consigliati per la ripresa di oggetti deboli (galassie, nebulose o ammassi stellari)

Questi oggetti hanno una luminosità molto bassa e spesso hanno una dimensione apparente in cielo anche grande. Non richiedono pertanto un ingrandimento molto elevato (moltissimi oggetti, soprattutto quelli da cui si inizia, si registrano con telescopi di focale compresa tra 500 e 1000mm) ma è fondamentale utilizzare un telescopio dotato di un rapporto focale non troppo chiuso (solitamente meglio evitare valori superiori a f/8). Infatti se lo strumento ha un rapporto focale troppo lungo, anche se effettueremo lunghe esposizioni sarà difficile registrare le parti più deboli dell’oggetto ripreso. Inoltre è fondamentale considerare anche l’estensione del campo piano in quanto, per riprendere questo oggetti che come prima scrivevamo possono essere anche grandi in cielo, si usano spesso sensori di grandi dimensioni).

Per riprendere al meglio questi oggetti la tecnica consiste nel registrare una o più fotografie a lunga esposizione, generalmente più lunga è l’esposizione maggiori saranno i dettagli deboli visibili nella fotografia. Fondamentale è quindi che, durante l’esposizione, la fotografia sia perfettamente inseguita (cioè la montatura non abbia evidenti errori di inseguimento che portano a fotografie mosse) e quindi, soprattutto per chi comincia, è importante scegliere un telescopio a focale non troppo elevata (per minimizzare i possibili errori di inseguimento). Per questa ragione, gli strumenti più usati sono i rifrattori apocromatici che offrono elevata qualità ottica (grazie agli obiettivi apocromatici), un buon rapporto focale (generalmente compreso tra f/5 e f/7) e un grande campo piano grazie agli spianatori dedicati. Una ottima alternativa è rappresentata dai telescopi Newton a focale bassa (con rapporto focale attorno a f/4), specialmente se accompagnati da un ottimo correttore di coma. Ottimi sono i telescopi SkyWatcher Newton Wide Photo 200/800 f4 e SkyWatcher Newton Wide Photo 254/1000 f3.9 che offrono ottime caratteristiche ad un prezzo veramente contenuto.

 

Telescopio per astrofotografia di oggetti deboli: rifrattore apocromatico SkyWatcher ESPRIT 120 ED con ESATTO 3"
Telescopio per astrofotografia di oggetti deboli: rifrattore apocromatico SkyWatcher ESPRIT 120 ED con ESATTO 3″”

 

Se volete riprendere oggetti deboli ma con elevate focali di ripresa (quindi per fotografare al meglio anche i più fini dettagli di piccole nebulose planetarie o galassie), i telescopi migliori sono sicuramente i Ritchey-Chretien che offrono contemporaneamente una focale medio-lunga (per ottenere un elevato ingrandimento), un rapporto focale non troppo chiuso (per mantenere una elevata luminosità fotografica) e un ampio campo corretto grazie ad appositi spianatori (per offrire stelle perfettamente puntiformi anche con sensori di elevate dimensioni). Strumenti di questa classe, oltre ad avere un costo non basso, richiedono l’utilizzo di montature particolarmente precise nell’inseguimento: una focale maggiore comporta un maggiore ingrandimento che richiede anche una maggiore precisione di inseguimento, per consentirci di ottenere immagini con oggetti perfettamente inseguiti.

 

Telescopio per astrofotografia di oggetti deboli: GSO Ritchey-Chretien 304mm f/8 con intubazione in carbonio truss e ESATTO 3"
Telescopio per astrofotografia di oggetti deboli: GSO Ritchey-Chretien 304mm f/8 con intubazione in carbonio truss e ESATTO 3″

 

I telescopi consigliati per (quasi) tutti gli usi

Quindi quando vogliamo acquistare un telescopio adatto all’astrofotografia, dobbiamo per forza scegliere un modello che si adatta solo ad un tipo di ripresa? La risposta è no. Infatti se volete acquistare un rifrattore apocromatico per fare fotografia a lunga posa, potrete comunque usarlo per le riprese planetarie e lunari ma offrirà generalmente minori prestazioni rispetto ad uno strumento più adatto (come un Maksutov-Cassegrain di maggiore diametro). Se cercate uno strumento universale (adatto anche per l’uso visuale), potreste considerare i telescopi Schmidt-Cassegrain aplanatici Celestron EdgeHD, molto diffusi in quanto funzionano generalmente bene per quasi tutti gli usi, sia in visuale che in fotografico. Questi telescopi però hanno una lunghezza focale elevata e, per l’astrofotografia a lunga posa, bisogna aggiungere un riduttore di focale dedicato di ultima generazione che li porta da f/10 a f/7 e consente di avere un campo piano comunque esteso. Ulteriore attenzione che deve essere fatta quando si riprende con un telescopio Schmidt-Cassegrain o Schmidt-Cassegrain aplanatico è che questi strumenti mettono a fuoco l’immagine con un meccanismo interno di spostamento dello specchio primario (che si avvicina o si allontana leggermente dallo specchio secondario). Questo meccanismo può portare ad un effetto indesiderato nelle lunghe pose, il cosiddetto mirror flop, cioè un progressivo e leggero spostamento di inclinazione dello specchio primario durante le lunghe esposizioni che porta ad uno spostamento del campo inquadrato. Di per sè questo effetto non comporta nulla di particolare finchè non si decide di collegare un telescopio in parallelo al SC e fare autoguida. A causa del mirror flop infatti, il campo inquadrato dal telescopio SC varierà leggermente mentre la camera di guida verrà puntata sempre precisamente verso la stella di guida: il risultato sarà una immagine con stelle leggermente mosse. Per tale ragione quando si sceglie un telescopio Schmidt-Cassegrain o simile per l’astrofotografia a lunga posa, è consigliabile fare l’autoguida con una guida fuori asse: questa permette di guidare con lo stesso telescopio di ripresa (utilizza infatti la parte esterna del fascio ottico del telescopio principale) e consente di compensare anche i movimenti dovuti al mirror flop.

Una alternativa che potete considerare quando cercate un telescopio universale ma che abbia anche un costo il più contenuto possibile è quella dei telescopi Newton a focale intermedia come gli SkyWatcher Newton 150/750 f5,  SkyWatcher Newton 200/1000 f5 e lo SkyWatcher Newton 250/1250 f5. Questi telescopi hanno ottiche e meccaniche meno curate rispetto ad uno Schmidt-Cassegrain aplanatico, rispetto al quale sono anche più grandi e quindi meno trasportabili. Ma avendo un prezzo decisamente contenuto, potrebbero essere la scelta ideale per iniziare, anche per un uso visuale.

 

Telescopio per (quasi) tutti gli usi: Celestron EdgeHD 9.25" con barra Losmandy e ESATTO 2"
Telescopio per (quasi) tutti gli usi: Celestron EdgeHD 9.25″ con barra Losmandy e ESATTO 2″

 

 

La grandezza non è tutto: la trasportabilità

Ulteriore parametro da considerare quando dovete scegliere un telescopio è la sua trasportabilità. Infatti il telescopio migliore non è quello più potente ma potrebbe essere quello che userete più spesso. Per tale ragione considerate anche l’utilizzo che volete farne e cosa dovete fare per utilizzare il vostro telescopio: ad esempio, se abitate in centro città e se quindi dovete spostarvi sempre alla ricerca di cieli poco inquinati, il telescopio migliore per voi potrebbe essere un apocromatico se volete fotografare gli oggetti deboli con lunghi tempi di posa o un compatto Schmidt-Cassegrain se volete fotografare i pianeti e la Luna ad elevato ingrandimento. Se invece non avete particolari problematiche per quanto riguarda gli spostamenti (ad esempio se vivete in una villetta con giardino e avete un cielo poco inquinato) potreste considerare strumenti di elevate dimensioni come i Newton che possono essere utilizzati anche per il visuale.